E' uno di quei romanzi che ti prende, ti avvinghia, ti seduce. Che ti fa vedere le scene narrate e ti proietta nel bel mezzo dell'azione. Stiamo parlando di un'opera originale e brillante di Pasquale Matrone, campano purosangue che vive e scrive in terra di Toscana. La storia ha come sfondo una delle aree più pregne di fascino e di mistero della Campania felix: l'antica Pompei. Il romanzo è il risultato del felice incrocio di due livelli narrativi. Da una parte, esso è una storia familiare incentrata sull'incontro, nella Pompei moderna, fra un nonno e un nipote, che vivono entrambi due momenti difficili della loro vita. Dall'altra è una ricognizione, sapiente e profonda ma, al tempo stesso, fruibile e accattivante, della Pompei dell'età romana, in cui, con un misterioso flashback, il giovane protagonista viene catapultato.
Il romanzo è, perciò, sia un romanzo di formazione e di iniziazione in cui un adolescente si confronta con le difficoltà della vita e l’amore vince sulla morte, sia un romanzo epico e storico, da non perdere per chi ama la storia e la cultura, i luoghi e i miti di quel mondo antico, di cui noi oggi siamo gli eredi.
Franco Salerno (docente, scrittore, giornalista, saggista, antropologo)
(Campania Felix, n° 12, Maggio 2003)
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