Il tuo libro mi è piaciuto, anche più di quello che immaginavo. Sapevo che eri bravo, avevo letto Per favore, spegnete quella luce e L’organetto di Barberia, ma questo è diverso: è avvincente e illuminante.
Grazie di cuore per averci offerto una storia così affascinante e tanti temi di riflessione.
Grazie per averci offerto il tuo personale percorso di sofferenza e di crescita verso la comprensione del valore della vita e della morte, su cui meditare in modo sereno, positivo e propositivo.
Grazie per avermi fatto vedere le acque pure e cristalline del Sarno, per aver dato vita pulsante e gioiosa a una città ricca di civiltà di cui spesso, pur impressionati dalla magnificenza dell’impianto urbanistico, riusciamo a percepire solo l’ombra sbiadita dei suoi passati fasti e della quale, quasi mai, riusciamo a immaginare la variegata umanità che l’abitava.
Grazie per avermi dato un’ulteriore occasione per ricordare con gioia e gratitudine tutti i miei morti, tutti i miei lari che poro in giro in un tempietto nell’angolo del cuore e dei quali, sempre più spesso avverto la confortante presenza.
Grazie, infine, per avermi dato modo di riassaporare i profumi e i sapori della mia infanzia.
Assunta Nappi (docente d'inglese nei licei)
Nappi Assunta - -
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