Svincolata da ogni possibile aggancio con la realtà che non sia costituito da immagini tenui come ombre evanescenti, la poesia di Pasquale Matrone risulta interamente giocata in un universo di pura interiorità, frantumato dai dubbi e dalle morsure della vita, sgomento, imprigionato in una dimensione di attesa, entro cui si svolge un’esistenza sospesa tra il Mistero e la Speranza. In questa cornice le immagini tendono costantemente a una metamorfosi liberatrice, evocate dall’occhio distaccato del poeta, diventato airone.
Giorgio Agnisola (direttore, Artepresente, n° 4-5, 1983)
Agnisola Giorgio - -
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